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Come aprire un food truck

Domenica, 16 Settembre 2018 14:42

Una moda che sta’ travolgendo la nazione dal nord al sud: sono sempre più presenti gli autonegozi ambulanti e se prima il cibo d’asporto proposto da queste realtà era semplice e fast, ora l’offerta si ampia notevolmente e troviamo piatti gourmet da gustare, sul momento, nelle location più inaspettate.

Ovviamente a questo trend corrisponde un aumento significativo di aziende e privati che richiedono piccoli e grandi mezzi per promuovere i propri prodotti e per renderli disponibili in diversi punti della stessa o diverse città.

Così noi oggi abbiamo deciso di dare qualche consiglio significativo per chi ha grandi idee culinarie e necessita solo del proprio food truck:

Il budget:

come per ogni attività bisogna tener conto dei costi fissi ed in questo caso particolare il nostro mezzo è sicuramente un costo fisso. In base alle esigenze e l’allestimento che si desidera avere il budget necessario sarà più o meno alto. Ciò incide notevolmente sui costi sono le norme sanitarie concernenti l’allestimento.

Infatti ecco alcuni requisiti igienico strutturali:

  • Impianto idraulico di acqua potabile
  • Strutturazione pareti attrezzate per ripiani
  • Rifiniture in acciaio inox o altri materiali alimentari
  • Vaschette raccogli liquami con rubinetteria in plastica ed ispezioni
  • Fori di scolo dei liquidi con rubinetteria in plastica
  • Impianto elettrico CE per apparecchi elettronici (bilancia, registratori di cassa) con eventuali accumulatori e/o generatori
  • Impianti di refrigerazione per la conservazione ed il trasporto

Etcc..

C’è anche da dire che molte realtà offrono servizi di noleggio a lungo termine di veicoli allestiti: questo permette di poter avviare la propria attività senza dover necessariamente disporre di un buget spropositato.

Le normative:

Per avviare un’attività di street food bisogna ottenere l’autorizzazione amministrativa per l’esercizio del commercio su aree pubbliche. Ce ne sono di due tipi: la licenza A, rilasciata dal Comune a pagamento, è quella che riguarda il commercio ambulante con posteggio fisso (in pratica, si acquista la concessione che permette di sostare, per un giorno intero, in una determinata area). Mentre quella di tipo B, rilasciata gratuitamente dal Comune, riguarda il commercio ambulante itinerante e consente di sostare, per un periodo di tempo non superiore alle due ore, in una zona che non sia stata concessa ai “competitor” con licenza di tipo A.

I requisiti:

Tra i requisiti necessari annoveriamo :

  • essere già iscritti al Rec (Registro esercenti commercio) che è stato, però, abolito nel 2006
  • avere frequentato un corso professionale per la somministrazione di alimenti e bevande, riconosciuto dalla Regione
  • vantare un’esperienza di almeno due anni nel settore: occorre certificare di essere stato titolare, socio, dipendente o collaboratore in un’attività analoga, negli ultimi 5 anni
  • avere un diploma di scuola alberghiera o un un titolo di studi attinente all’esercizio dell’attività che si vuole svolgere

Una volta ottenuta l’autorizzazione da parte del Comune, bisogna ricevere il “nulla osta” anche dall’Asl e documentare il possesso della famosa certificazione Haccp, che attesta il controllo igienico alimentare all’interno dell’esercizio mobile. A questo punto, non resterà che aprire una Partita Iva e iscriversi al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio.

 

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